CATTIVI ODORI IN OFFICINA?

Mia figlia da piccola era una divoratrice seriale di cartoni animati e questo mi ha conferito per osmosi una certa conoscenza di questo vasto mondo dell’immaginazione. Ogni tanto infatti, dopo aver visitato alcune officine meccaniche, mi sento come il Maestro Splinter: anziano ratto mutante, padre adottivo e maestro delle tartarughe ninja che vaga in condotti puzzolenti per crescere e trasformare quattro esserini col guscio capitati per sbaglio nelle fogne, in abili guerrieri. Questo capita perché molto spesso, entrando in officina, vengo assalita da un odore tutto fuorché piacevole. Le definizioni più comuni che mi sono sentita dire sono: “Perdoni l’odore di topo morto, Signora”, “Ecco qui c’è un po’ puzza di fogna, non ci faccia caso” e, se c’è confidenza, scherziamo tutti con battute del livello “Chi ha messo le Superga senza calze?”, “Hai aperto tu il gorgonzola?” e via discorrendo fino alle cloache maleodoranti di Calcutta.

Tutto questo non è imputabile alla scarsa igiene di nessuno, tantomeno alla presenza di tartarughe mutanti nelle tubazioni dell’azienda. Il tutto è semplicemente riconducibile ad una scelta non corretta delle emulsioni.

Nonostante un inizio abbastanza goliardico, la questione è piuttosto seria. Per spiegarla al meglio bisogna fare un passo indietro e partire dalle emulsioni.

L’emulsione olio/acqua è un sistema piuttosto instabile ed è soggetto a rapida degradazione. Ricordiamoci sempre che, in media, abbiamo il 95% di acqua e solo il 5% di olio. Questo 5% di parte oleosa deve fare un lavoro decisamente complesso.

Oltre a lubrificare utensili e pezzi deve evitare la formazione di ruggine, evitare la creazione di schiuma, non separarsi dall’acqua, resistere alle alte temperature di lavorazione e alle pressioni meccaniche, contrastare la proliferazione batterica che, nelle condizioni di esercizio, è decisamente favorita.

Non è poco per un prodotto la cui percentuale è esigua rispetto all’acqua. Così come non è poco per un ratto vecchiotto crescere 4 tartarughe adolescenti nelle fogne. Con Raffaello che ha sbalzi di umore fissi e Michelangelo che ha i complessi di inferiorità poiché ultimo di quattro fratelli maschi…

Nell’olio emulsionabile, quindi, vengono inserite sostanze che prevengono tutte le possibili nefandezze appena descritte.

Purtroppo però non sempre queste sostante, queste materie prime, risultano efficaci. In primo luogo per la scelta di chi formula, in secondo luogo per la cattiva gestione da parte degli operatori che magari non sono stati istruiti bene su come gestire un’emulsione. 

Dopotutto, è servito un lungo addestramento perchè Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo fossero pronti a percorrere le strade della metropoli per mettere giustizia tra i malavitosi di New York.

Le tartarughe ninja non si sono formate in un giorno. Ecco il tuo sensei degli odori sono io. Sono il tuo personale Maestro Splinter. Così come nei fumetti questo ratto è dotato di un’innata capacità nel leggere il linguaggio del corpo e nel prevederne i movimenti, io mi pongo come obiettivo quello di prevenire gli odori sgradevoli e nauseabondi delle officine poiché so leggere il comportamento di un’emulsione.

Vuoi sapere come si genera questo odore sgradevole? La marcescenza di un’emulsione è dovuta principalmente al metabolismo di alcuni batteri. Questi si formano, si cibano, proliferano e muoiono all’interno dell’emulsione. Questo processo produce delle scorie che hanno un odore caratteristico, fastidioso e sgradevole.

I batteri si formano in particolari condizioni che, in una macchina utensile, sono all’ordine del giorno. Pensiamo per esempio agli oli di perdita. Questi oli “tappano” la superficie dell’emulsione evitando una corretta aerazione dell’emulsione stessa.

E’ inevitabile che dopo un po’ di tempo il liquido sottostante inizi a marcire. Inoltre il più delle volte le macchine utensili hanno vasche chiuse senza neanche un’apertura per l’ispezione. Durante il lavoro l’emulsione tenderà a scaldarsi per sottrarre calore agli utensili e ai pezzi favorendo quindi una condizione ideale per la proliferazione di questi batteri.

Non ultimo l’apporto di sporcizia derivata dal truciolo che si accumula all’interno della macchina e che non viene correttamente asportato, dalle melme sul fondo vasca o sotto l’evacuatore, dai depositi all’interno dei circuiti e via dicendo. Tutti questi punti sono o possono essere luoghi dove l’inoculo batterico trova strada.

Ora, che tu non sappia cosa fare, è normale.

È anche normale associare determinati odori all’officina e alle lavorazione meccaniche e darli per assodati.

Quello che non va bene è la presenza di batteri che proliferano senza che tu te ne renda conto. Mettere le mie conoscenze e le conoscenze dei nostri partner chimici al servizio della tua produzione è il nostro obiettivo principale.

Nel campo della chimica, i nostri partner sono l’equivalente di Leonardo, fratello maggiore e leader delle Tartarughe Ninja. Rivestono quel ruolo perché sono abili guerrieri che hanno fatto della salute degli operatori la loro guida morale e spirituale.

Essere i più abili, comporta necessariamente essere seri, disciplinati e responsabili. Anche nelle situazioni più estreme, riusciamo a guidare con coraggio i nostri clienti, così come Leonardo fa con i suoi fratelli.

Amiamo continuare a ricercare soluzioni innovative, formarci, leggere e, quando serve, affilare le spade per combattere le ingiustizie e chi non rispetta le regole. Proprio come Shredder, l’arcinemico delle Tartarughe. Proprio come chi ti vende un’emulsione destinata alla rapida marcescenza e non ti avvisa dei rischi che corre il tuo operatore.

Ora, non sai comunque come comportarti? Nessun problema, ti capisco! Vengo io in azienda da te! Analizzerò la situazione e ti dirò come risolvere problemi di cattivi odori in reparto. Se il tecnico a cui ti stai rivolgendo ora sapesse di cosa stiamo parlando e se avesse il prodotto giusto da proporti, lo farebbe. Peccato che non ce l’ha.

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