Mese: Marzo 2022

Donne e Meccanica

GIOCHIAMO?

“Quante volte le mie amiche mi hanno guardata male perché ho saltato un sabato sera in discoteca per riposare in vista della partita del giorno dopo.

Quante volte sono stata zittita in una discussione con dei ragazzi, sentendomi dire che tanto le donne non possono capire nulla di basket. Quante volte mi sono sentita deridere quando raccontavo che sport praticavo, ricevendo sempre la solita ironica domanda “ah, ma perché esiste pure il basket femminile?” Perché verrai etichettata come maschiaccio, e ti dicono che le donne devono fare danza, o giocare a pallavolo, o comunque praticare sport senza un contatto fisico.

Perché altre volte ti diranno che non dovresti fare nessuno sport, che il posto delle donne è in cucina o a stirare o a fare la maglia o altre minchiate del genere, colme di ignoranza e maschilismo. Perché ti prenderanno in giro per la divisa, dicendo che è larga e brutta e troppo mascolina, e che dovresti giocare con dei pantaloncini più attillati che mettano più in risalto il culo, come fanno quelle del volley, guardale, loro sì che sono fighe.

Perché verrai giudicata in base all’estetica, e non importa quanto pulita sia la tua tecnica di tiro, quanto la tua percentuale in lunetta sfiori la perfezione o quanto visionari siano i tuoi assist in contropiede, a qualcuno la prima cosa che verrà in mente nel vederti giocare sudata, struccata e coi capelli raccolti, non sarà sulle tue doti tecniche ma sarà sul fatto che sei figa o più probabilmente sei un cesso.

Perché ti diranno che il basket femminile fa schifo, non lo guarda nessuno, si segna poco, non si schiaccia mai, si sbagliano i terzi tempi, si tira dal petto, solamente perché saranno portati a fare paragoni col basket maschile, dimenticandosi però che gli uomini hanno tutta un’altra forza fisica, un’altra struttura corporea, più altezza, più potenza, più elevazione. Perché verrai bollata come lesbica anche se non lo sei, solo per il fatto di giocare ad uno sport considerato “maschile”.

E se pure fossi lesbica, o qualsiasi altra cosa, spesso non potrai vivere liberamente le tue scelte personali e legittime perché ci sarà sempre qualcuno che dovrà giudicare le vite degli altri, probabilmente per via dello scarso interesse per la propria.

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LUNGA VITA AL RE!

La frase tradizionalmente più utilizzata per annunciare la morte di un sovrano e contemporaneamente assicurare il suo successore al trono è «Il re è morto, lunga vita al re!». Anche se, a dirla tutta, la frase è maggiormente conosciuta solo per la seconda proposizione. Diciamo che può sembrare una frase contraddittoria proprio perché è ambivalente. Tutte le volte che sento questa frase, la mia mente vola a scenari medievali e a funerali vichinghi. Arrivando ai giorni nostri, la frase è approdata anche nell’uso comune per indicare, anche scherzosamente, quel concetto che è già ben noto come «Morto un Papa, se ne fa un altro». Concetto che siamo sempre più abituati ad utilizzare nella nostra quotidianità anche per il fatto che viviamo in una società ormai estremamente consumistica in cui non abbiamo più l’abitudine a manutenzionare una macchina o un dispositivo, ma passiamo direttamente a sostituirlo. E questo andrebbe anche bene se ci limitassimo a sostituire lo smartphone che si scheggia appena prende una botta. Ma quando sei in produzione e il tuo personale è abituato ad utilizzare una determinata tecnologia, non puoi permetterti di dismettere il tuo transfer. Non puoi permetterti di sostituirlo con tempistiche ragionevoli, con investimenti ragionevoli. Devi prevenire la morte del re della tua produzione. Perché in questo caso, morto un Papa, non se ne fa un altro tanto facilmente.

La domanda allora è: come mantieni in vita il tuo re?

Semplice, con una revisione a modo mio.

La mia missione è una revisione a regola d’arte: rimettere a nuovo il tuo transfer, con i vantaggi di una macchina familiare all’operatore e consolidata nel flusso di produzione dell’Azienda, ma dimenticandosi dei fermi macchina e della manutenzione straordinaria dovuta all’usura dei componenti. Superfici critiche? Rettificate. Diametri importanti? Rialesati. Cuscinetti consumati? Cambiati. Guarnizioni? Sostituite. Comandi via Camme? Rimpiazzati con PLC dove vantaggioso. Quadro Elettrico? Rifatto con aggiunta di assi CNC. Basta con le macchie d’olio a terra e alla contaminazione del lubrificante in vasca. Stop a finiture non all’altezza, tolleranze non tenute e alla vita breve di utensili dovuta a meccaniche usurate.

Come se la macchina ritornasse a nuovo? Ancora meglio: La produzione è più affidabile e flessibile e si lavora in maggiore sicurezza. Il mio metodo è preciso ed affidabile e anche in caso di problematiche del macchinario riscontrate in corso d’opera, è veloce nella risoluzione degli imprevisti. Procuriamo componenti di ricambio speciali con tempistiche celeri grazie alla nostra consolidata rete di fornitori di componenti di ricambio stock e di officine dalle comprovate capacità tecniche che realizzano con noi componenti su misura di alta precisione non offerti altrimenti dal mercato.

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“I 5 MODI PER CAPIRE CHE IL TUO TRANSFER STA SALTANDO PER ARIA”

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