FAQ: SIAMO SOTTO ATTACCO ALIENO?

Ogni tanto capita di ricevere una serie di domande dai consumatori di oli ed emulsioni che ciclicamente si ripresentano. Un po’ come dei piccoli avventurieri che si approcciano per la prima volta alla foresta. Un po’ come un bambino di pochi anni che chiede e richiede sempre le stesse cose. Le risposte che cerca gli servono per consolidare le sue conoscenze e placare la propria ansia. Se ti stai facendo delle domande rispetto alle emulsioni che utilizzi, sei sulla strada giusta. Farsi delle domande è il primo passo per preservare la salute dei tuoi operatori e del tuo parco macchine con un approccio migliorativo verso la qualità delle lavorazioni.

Un miglioramento a 360°. Ecco le principali domande che mi vengono fatte dai clienti:

Quali sono le conseguenze di un attacco batterico a livello delle emulsioni?

Devi sapere che i batteri si cibano fondamentalmente di olio. Quando la concentrazione batterica supera un certo limite è facile notare un impoverimento repentino della concentrazione di olio che si traduce in problemi di ruggine e instabilità dell’emulsione che viene privata dei suoi componenti principali.

Anche il pH si abbassa drasticamente perché le componenti alcaline dell’olio, che servono come protettivi per i metalli, vengono a mancare. La presenza batterica può dare adito alla formazione di melme maleodoranti che andranno ad intasare i filtri, si potrebbero depositare nei circuiti, nelle griglie di separazione e via al circolo vizioso.

Come capisco che sono sotto attacco batterico?

A parte l’odore, che comunque è un parametro soggettivo, puoi capire se sei in presenza di attacco batterico in molti modi. In primo luogo la lettura rifrattometrica ti permette di stabilire se l’emulsione è stabile o meno. Una linea dritta e definita ci dice che l’emulsione sta bene. Al contrario una linea confusa e opaca ci sta dicendo che l’olio si sta destabilizzando.

Misurare il pH è importantissimo! Un’emulsione “in salute” ha un pH in media intorno al 9. Se siamo in presenza di batteri il pH scende anche fino a 7. In queste condizioni, apriti cielo, i batteri ci vanno a nozze. Stanno proprio da Dio e si riproducono con molta più facilità. Un terzo sistema è quello di fare un tampone all’emulsione e aspettare qualche giorno. I tamponi specifici ci dicono esattamente la quantità di batteri presenti così possiamo intervenire nel modo più adeguato possibile.

Non possiamo usare dei battericidi?

È inevitabile che nella formulazione di molti oli emulsionabili vengano dosati delle specifiche sostanze atte a contrastare la proliferazione batterica. I cosiddetti “battericidi”. Questi sono sostanze che, come dice il nome, “uccidono” i batteri nel caso si formassero. Allora come mai anche se abbiamo i battericidi nelle formulazioni ci troviamo con questi problemi?

La risposta è semplice: non tutti i battericidi sono funzionali e/o comunque le condizioni di utilizzo sono talmente estreme che non riescono a sopportare. Inoltre molto spesso ci si trova davanti a concentrazioni di utilizzo troppo basse per cui la quantità di battericida non è sufficiente. In generale, soprattutto nei confronti dell’operatore, meno se ne fa uso, meglio è!

Come posso intervenire?

Per risolvere il problema odore/batteri si può intervenire in vari modi. Se siamo in presenza di oli di perdita è buona norma aspirarli o eliminarli con l’ausilio di un disoleatore a nastro o disco. Se il pH è basso la prassi è quella di dosare un opportuno correttore di pH fino al valore di sicurezza. A questo punto sarà necessario additivare l’emulsione con un antibatterico specifico e lasciarlo agire qualche giorno. Bisogna poi ripristinare la concentrazione dell’emulsione ai parametri corretti consigliati dai nostri produttori l’olio.

Detta così può sembrare facile, ma non lo è per niente. Ogni singola aggiunta, correzione, variazione che si fa su un’emulsione può comportare delle problematiche associate come, per esempio, fenomeni di sensibilizzazione dermatologica, nebulizzazioni irritanti e via dicendo. Nei giorni successivi alle additivazioni è necessario tenere sotto controllo comunque gli indicatori come pH e stabilità.

Resta sottinteso che l’ideale, anche per prevenire tutto ciò, sia la buona pratica di svuotare, lavare e cambiare l’emulsione almeno una volta l’anno.

Esistono alternative?

La risposta è si! I batteri sono un vero problema da non sottovalutare. I battericidi contenuti nelle formulazioni, oltre ad essere dannosi per la nostra salute, spesso non riescono a “combattere” contro i batteri. I nostri partner, da bravi chimici quali sono, hanno pensato bene di affrontare il problema in modo diverso. Tra i primi in Italia, hanno formulato oli emulsionabili senza battericida basandosi su un’idea diametralmente opposta. Il battericida viene inserito per uccidere i batteri che si formano? Bene, noi facciamo il contrario.

Facciamo in modo che i batteri non si formino. In sintesi, all’interno della formulazione, sono state dosate alcune sostanze che creano un ambiente ostile alla formazione batterica. Ciò si traduce in una sicurezza maggiore per l’operatore in quanto questi oli non contengono sostanze dermo-sensibilizzanti.

L’emulsione risulta quindi più stabile e meno soggetta a rischi di contaminazione anche in condizioni estreme. Se proprio dovesse accadere si interviene semplicemente riportando la concentrazione di olio alle normali specifiche indicate sulla scheda. È un sistema innovativo che sta avendo sempre più successo proprio per la facilità di gestione e per la salubrità del prodotto.

Ora, non sai comunque come comportarti? Nessun problema, ti capisco! Vengo io in azienda da te! Analizzerò la situazione e ti dirò come risolvere problemi in reparto. Se il tecnico a cui ti stai rivolgendo ora sapesse di cosa stiamo parlando e se avesse il prodotto giusto da proporti, lo farebbe. Peccato che non ce l’ha.

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