IL SEGRETO DELLA FORZA DI POPEYE

Il tema della lubrorefrigerazione, o della lubrificazione ad olio intero delle lavorazioni meccaniche è spesso considerato marginale e fonte di stress. Grazie alla mia esperienza ho potuto verificare che, nella maggior parte dei casi, questa scuola di pensiero in realtà, si basa su una serie di luoghi comuni che poco hanno a che fare con la realtà dei fatti. Popeye si anabolizza istantaneamente mangiando spinaci? Ebbene, gli oli giusti non sono altro che gli spinaci che garantiscono alla tua macchina il top delle performance.

Moltissimi clienti infatti, si trincerano dietro ai soliti “tanto gli oli sono tutti uguali”, “mi vuoi fregare perché sai che ne abbiamo bisogno”, “è dispendioso e faticoso sostituire gli oli” , “costa troppo”… Nulla di cui meravigliarsi, magari è capitato anche a te!

Purtroppo il luogo comune non prende in considerazione una serie di fattori chimico-fisici che governano la lavorazione meccanica e che, se invece ti fermi ad analizzarli, ti permetterebbero di migliorare notevolmente anche la tua. Come il fatto che negli spinaci di Popeye non è tanto il ferro l’arma segreta, bensì la vitamina A!

In realtà l’incidenza del costo dell’olio emulsionabile sul prodotto finito è di circa lo 0,50%. Permettimi di dire che è decisamente trascurabile. Anche perché poi, più l’olio è prestazionale, più questo costo si abbassa. “Come è possibile migliorare le mie lavorazioni e risparmiare denaro?”. Se ti stai facendo questa domanda, sei sulla strada giusta!

Se la politica aziendale è quella della riduzione dei costi, una delle prime cosa che si inizi a valutare è il costo del lubrorefrigerante dimenticandoti che, anche se scegli un prodotto che costa la metà di quello che già usi, otterresti un ipotetico risparmio 0,25% dei costi totali.

La realtà, invece, dimostra che ci sono fattori più importanti da prendere in considerazione:

A) Stabilità dell’emulsione

B) Concentrazione d’uso

C) Concentrazione dei rabbocchi

D) Conformità alle normative di sicurezza,

E) Tenuta degli utensili e possibilità di aumentare le velocità di taglio

F) Compatibilità con i materiali

G) Costi di manutenzione per fermo macchina

Paradossalmente queste questioni, che rappresentano il vero costo, vengono spesso considerate in maniera marginale. Molte aziende scelgono l’olio che costa meno pensando così di risparmiare su un prodotto che è comunque considerato a perdere (perché diciamoci la verità: l’olio è un prodotto a perdere) a discapito della qualità delle lavorazioni e del benessere dell’impianto produttivo.

Se fino a qualche decina di anni fa era più che normale avere questo tipo di pensiero, ora non lo è più. Esattamente come eravamo tutti convinti che il bicipite di Popeye raggiungesse le dimensioni di giove grazie al ferro contenuto negli spinaci e poi si è scoperto che il ferro non c’entrava nulla. Era stato solo un errore grossolano: una virgola spostata da uno scienziato di una posizione di troppo che ha aumentato di un ordine di grandezza la reale concentrazione del nutriente… Via, tutti a mangiare spinaci per il ferro!

La lubrorefrigerazione non è più la mera scelta di un fluido da taglio. Oggi la lubrorefrigerazione è un vero e proprio sistema complesso che parte dalla scelta del fluido e si conclude con il suo smaltimento con un occhio particolare alla sostenibilità dell’intero processo.

Troverai pochissimi fornitori di oli focalizzati alla qualità. Puntano tutto sul prezzo. “Meno costa, meglio è”. “Mangia gli spinaci che sono ricchi di ferro!”. Ti vendono un olio marcio ancora prima di aver rabboccato e poi, ciao.

All’improvviso il tuo reparto di produzione viene saturato di un odore di cadavere e stai lì a chiederti come mai. Te lo dico io come mai: è l’intruglio di Gargamella che hai comprato per pochi spicci tanto, “l’olio è un prodotto a perdere”.

Quante volte hai comprato un olio e hai avuto un supporto tecnico chimico a 360° post-vendita? Visto l’odoraccio in produzione, direi “mai”. È raro trovare un fornitore pronto a venderti anche conoscenza e know-how. Ti hanno venduto il fusto? Basta, lavoro finito. Ti ha riempito il magazzino di erbacce spacciandotele per spinaci di prima scelta? A posto così.

Se sono disposti a fare delle analisi post-vendita, non è detto che venga fatta anche un analisi effettiva della produzione.

Chi lavora la ghisa per esempio, e si ritrova con vasche d’olio che non ha mai pulito, con una concentrazione batterica di 109 e un odore di morto per tutto il reparto, si sente rispondere di solito dal fornitore medio “beh, cosa vuoi? Lavori la ghisa”, io ti rispondo “Cambia olio!”. Vengo a fare un sopralluogo, dedichiamo un po’ di tempo ad analisi accurate e ti ritrovi presto con vasche perfette, senza concentrazione batterica, senza più odoraccio in reparto.

La collaborazione tra me e i migliori chimici del settore, mi permette di produrre insieme al cliente una dettagliata analisi della situazione in produzione e, grazie alle nostre competenze acquisite, ti aiuto a migliorare e ottimizzare la produzione con conseguente diminuzione dei costi.

Le basi oleose scelte che scegliamo sono ad elevato indice di purezza e hanno caratteristiche di stabilità molto maggiori rispetto a quelle meno raffinate. Ciò si traduce in una maggior stabilità delle emulsioni alle sollecitazioni chimico fisiche.

A queste basi aggiungiamo poi degli additivi che permettono di sopportare le pressioni e le temperature generate dagli utensili. Il connubio tra questi elementi (e molti altri) fa si che il prodotto utilizzato si consumi meno e tenda ad autoconcentrarsi.

I rabbocchi saranno quindi più bassi rispetto ad un olio convenzionale di basso prezzo che utilizza basi meno raffinate, risparmiando quindi sui consumi. Anche le concentrazioni in uso tenderanno ad essere più basse in quanto la bontà del lubrorefrigerante permetterà di fare le stesse lavorazioni ma con meno olio. Invece di passare pomeriggi a trangugiare barattoli di spinaci per affrontare quell’attaccabrighe di Brutus, te ne serve un cucchiaio e vai avanti tre giorni a tirare cazzotti. Ecco la differenza! Qualità, non quantità!

Tutto questo è possibile perché, tra i vari additivi in formula, scegliamo di utilizzare delle sostanze detergenti per permettere di allungare il lasso di tempo tra una manutenzione e l’altra. I filtri restano più funzionali e si pulirà la macchina solo dai residui di lavorazione.

Sappiamo bene quanto costa un fermo macchina per manutenzione e ridurre questo tempo significa risparmiare!

E poi, non dimentichiamoci della sicurezza. Da qualche tempo i lubrorefrigeranti non possono essere più conservati con formaldeide e/o suoi donatori. Si è quindi passati ad utilizzare alcune sostanze ammesse dagli organismi a tutela della salute che però, nelle concentrazioni d’uso, riportano sempre in etichetta un simbolo di pericolo (!) in quanto posso comunque dare fenomeni di sensibilizzazione cutanea

Siamo tra i primi a proporre una linea di lubrorefrigeranti completamente esenta da biocidi che comprende una serie di prodotti per qualsiasi tipo di lavorazione meccanica. Ribadisco: qualsiasi tipo.

Generalmente un biocida serve per uccidere i batteri che inevitabilmente si creano e prolificano all’interno delle vasche delle macchine utensili. Essi si cibano di olio e vivono benissimo in acqua, riproducendosi nel migliore dei modi. Alla loro morte sentiamo quel fastidioso odore di “marcio” che si sprigiona dalle emulsioni.

Molto spesso la quantità di biocida contenuta nei lubrorefrigeranti non è sufficiente per arginare questa condizione per cui viene aggiunto come additivo durante l’uso con conseguente innalzamento della quantità di sostanza nociva che gli operatori respirano.

La nostra idea si basa sul concetto esattamente opposto: anziché eliminare i batteri quando si formano, facciamo in modo che non trovino le condizioni ideali per riprodursi e crescere. Prevenire anziché curare, diceva qualcuno.

Grazie a formulazioni con sostanze che creano un ambiente ostile per i batteri ma che sono conformi alle attuali normative, il risultato è che questi prodotti non hanno simboli di rischio in etichetta e sono più salubri, concorrendo così all’abbassamento del rischio chimico aziendale a cui gli RSPP generalmente anelano.

Un fornitore nella media non ti proporrà mai nessuna soluzione che ti consenta di contenere i costi, prolungare fino a massimizzare la vita delle tue macchine, migliorare la qualità delle lavorazioni, migliorare le condizioni di sicurezza dell’operatore contemporaneamente. Non perché non sia di suo interesse. Semplicemente non ha il prodotto giusto!

Se ti imbatti in un Gargamella, chi ti dice che si dedicherà periodicamente a venire in azienda da te per monitorare la situazione? Chi ti dice che sa come risolvere problemi di cattivo odore in reparto per esempio? Se sapesse di cosa stiamo parlando e se avesse il prodotto giusto da proporti, lo farebbe. Peccato che non ce l’ha. Ti rifila un intruglio di Puffi…

Fuori dai denti: fai una chiacchierata con il tuo RSPP e parlagli dell’abbassamento del rischio chimico aziendale ottenibile cambiando semplicemente gli oli in vasca. Cosa pensi ti risponderebbe? Quello che ti rispondo io: “Cambia olio!”

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