UN PRINCIPE AZZURRO PER IL TUO TRANSFER

Sono mesi di polemiche gratuite su tutti i canali televisivi. Ogni argomento diventa un pretesto per creare paturnie, problemi e polemiche. Invece di instaurare un dibattito sano, sembra che l’unico nostro obiettivo come società sia quello di creare un pretesto per potersi lamentare di una problematica in realtà inesistente. In tutto questo, mi sono imbattuta in un post sui social network di una bellezza disarmante. Ho riso. L’ho riletto. Ho riso di nuovo e mi ha fatto riflettere. Il post, che ha collezionato non poche condivisioni, recita:

“La matrigna di Biancaneve dopo aver sposato il sovrano vedovo trova il modo di assassinarlo. Non contenta, sapendo che avrebbe solo temporaneamente ereditato il gruzzolo e il trono,  convince il guardacaccia a portare la figliastra nel bosco e sgozzarla (circonvenzione di incapace, omicidio premeditato, istigazione a delinquere).

E vuole il cuore in pegno come testimonianza dell’avvenuto infanticidio (vilipendio di cadavere, mutilazione di cadavere). Poi,  lasciando stare che la stronza non riesca a distinguere  il cuore di una cerva da quello di una donna… (ritardata), la fanciulla si rifugia per mesi presso sette nani.

Sette! Ricordate che è minorenne ( …..)

Alla fine la maledetta decide di avvelenarla con uno stratagemma, (furto di identità,  tentato omicidio, spaccio di arte medica, detenzione di veleni senza autorizzazione). Lei si addormenta, non muore. Va in coma. Alla fine il principe azzurro la bacia e la sveglia dal coma. Oh… è la prima cosa non orrenda che le capita da anni…

Lei si innamora e lo sposa, eredita trono, regno, quattrini e accoppa la stronza. E in tutto questo delirio di crimini che manco tre puntate di quarto grado, voi altri ritardati acefali vi preoccupate che il bacio del principe non fosse “consensuale”. A voi da piccoli v’hanno menato troppo poco. Oppure v’hanno menato solo sulla testa.”

Non conosco l’autore di questo breve testo, ma lo ringrazio. Lo ringrazio per avermi fatto ridere, per aver fotografato un momento sociale di reale disagio: si ha bisogno di trovare un problema dove il problema non c’è. Come se di problemi non ce ne fossero abbastanza da gestire. Parimenti a questa politica auto-persecutoria, c’è la tendenza opposta a girare la testa dall’altra parte quando il problema, quello vero, bussa alla tua porta.

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Donne e Meccanica

LE DONNE E LA MECCANICA

Viviamo in anni difficili. Anni in cui la singola parola scelta, il vocabolo, la locuzione può essere travisata e male interpretata. Viviamo negli anni del politically correct o meglio detto “del politicamente corretto”. Il punto è che la tendenza ad esasperare questo concetto (estremamente giusto in origine) non porta ad altro se non alla perdita proprio della correttezza alla base di questa ideologia. Se devo condannare Biancaneve e i sette nani (pellicola storica di Walt Disney del 1937) perché la povera Principessa lava due piatti e cucina per i nani, di “corretto” non c’è rimasto più nulla. Siamo perfettamente in grado di comprendere che un cartone animato degli anni ’30 aveva ancora un’idea un po’ retrograda della figura della donna…

Non c’è bisogno di scendere in piazza e bruciare tutti i VHS Disney che ci sono rimasti in casa. Come tutte le esasperazioni e gli estremismi gratuiti, anche il politically correct deve trovare la giusta via di mezzo. L’espressione “correttezza politica” traccia una linea al di là della quale si instaura un atteggiamento sociale di attenzione e rispetto formale verso tutte le categorie di persone. Parliamoci chiaro: il problema vero è che si parla ancora di “categorie”.

Il problema è a monte!

Non è certo una pellicola del 1937 il problema. Qualsiasi idea quindi, o comportamento che si oppone a questa politica “corretta” appare quindi, per contro, politicamente “scorretta”. Vogliamo parlare di Grease? Pellicola cult degli anni ’70 con John Travolta e da Olivia Newton-John che dipingono uno scenario tipico della fine degli anni ’50.

Ecco Grease è stato da poco definito “sessista, omofobo e misogino”. Ora, invece di andare a demonizzare una pellicola di cinquant’anni fa, perché non ci concentriamo sul qui e ora? Giammai! Concentriamoci su situazioni paradossali come la polemica sterile su un musical vecchio di mezzo secolo…

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Oli e Lubrificanti

FAQ: SIAMO SOTTO ATTACCO ALIENO?

Ogni tanto capita di ricevere una serie di domande dai consumatori di oli ed emulsioni che ciclicamente si ripresentano. Un po’ come dei piccoli avventurieri che si approcciano per la prima volta alla foresta. Un po’ come un bambino di pochi anni che chiede e richiede sempre le stesse cose. Le risposte che cerca gli servono per consolidare le sue conoscenze e placare la propria ansia. Se ti stai facendo delle domande rispetto alle emulsioni che utilizzi, sei sulla strada giusta. Farsi delle domande è il primo passo per preservare la salute dei tuoi operatori e del tuo parco macchine con un approccio migliorativo verso la qualità delle lavorazioni.

Un miglioramento a 360°. Ecco le principali domande che mi vengono fatte dai clienti:

Quali sono le conseguenze di un attacco batterico a livello delle emulsioni?

Devi sapere che i batteri si cibano fondamentalmente di olio. Quando la concentrazione batterica supera un certo limite è facile notare un impoverimento repentino della concentrazione di olio che si traduce in problemi di ruggine e instabilità dell’emulsione che viene privata dei suoi componenti principali.

Anche il pH si abbassa drasticamente perché le componenti alcaline dell’olio, che servono come protettivi per i metalli, vengono a mancare. La presenza batterica può dare adito alla formazione di melme maleodoranti che andranno ad intasare i filtri, si potrebbero depositare nei circuiti, nelle griglie di separazione e via al circolo vizioso.

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Oli e Lubrificanti

CATTIVI ODORI IN OFFICINA?

Mia figlia da piccola era una divoratrice seriale di cartoni animati e questo mi ha conferito per osmosi una certa conoscenza di questo vasto mondo dell’immaginazione. Ogni tanto infatti, dopo aver visitato alcune officine meccaniche, mi sento come il Maestro Splinter: anziano ratto mutante, padre adottivo e maestro delle tartarughe ninja che vaga in condotti puzzolenti per crescere e trasformare quattro esserini col guscio capitati per sbaglio nelle fogne, in abili guerrieri. Questo capita perché molto spesso, entrando in officina, vengo assalita da un odore tutto fuorché piacevole. Le definizioni più comuni che mi sono sentita dire sono: “Perdoni l’odore di topo morto, Signora”, “Ecco qui c’è un po’ puzza di fogna, non ci faccia caso” e, se c’è confidenza, scherziamo tutti con battute del livello “Chi ha messo le Superga senza calze?”, “Hai aperto tu il gorgonzola?” e via discorrendo fino alle cloache maleodoranti di Calcutta.

Tutto questo non è imputabile alla scarsa igiene di nessuno, tantomeno alla presenza di tartarughe mutanti nelle tubazioni dell’azienda. Il tutto è semplicemente riconducibile ad una scelta non corretta delle emulsioni.

Nonostante un inizio abbastanza goliardico, la questione è piuttosto seria. Per spiegarla al meglio bisogna fare un passo indietro e partire dalle emulsioni.

L’emulsione olio/acqua è un sistema piuttosto instabile ed è soggetto a rapida degradazione. Ricordiamoci sempre che, in media, abbiamo il 95% di acqua e solo il 5% di olio. Questo 5% di parte oleosa deve fare un lavoro decisamente complesso.

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IL SUPEREROE DELLA TUA AZIENDA, SEI TU

Bruce Wayne è un ricchissimo uomo d’affari che decide di intraprendere una guerra spietata contro il crimine che serpeggia a Gotham City, con indosso un costume da pipistrello. Ho passato un sacco di tempo a chiedermi il perché di questa scelta bizzarra.

Perché proprio un pipistrello? Dopo anni ho scoperto che Wayne voleva incutere timore ai nemici sfruttando proprio ciò che più lo terrorizzava: “I pipistrelli mi fanno paura, che li temano anche i miei avversari”. Ed ecco Batman! Un semplice essere umano, privo di superpoteri, che fa affidamento sulle proprie conoscenze, capacità e abilità. Ecco perché è un personaggio che ho sempre ammirato: è uno di noi che sceglie di mettersi al servizio degli altri. Niente Kryptonite o forza sovrumana…

Bruce Wayne è la quintessenza del duro lavoro e della dedizione: si sottopone da sempre ad allenamenti fisici estremamente intensi, a diete rigorose, trattamenti mirati fino ad ottenere un profilo perfetto sotto ogni punto di vista.

Un essere umano che combatte per gli essere umani.

Potrebbe essere il tuo vicino di casa.

Potresti essere tu.

Potrei essere io, fatto salvo per il costume da pipistrello perché non penso mi calzerebbe a pennello.

Poi arriva l’ormai famigerato 2020 e Gotham City, dopo essere stata attaccata da una terribile epidemia causata da quel cattivone di Ra’s al Ghul, si trova completamente allo sbando. Il crimine serpeggia, il commissario Gordon è ormai in pensione e Batman si trova da solo a combattere una battaglia senza precedenti, con il Bat-segnale a forma di pipistrello piantato fisso sul cielo nuvoloso di Gotham.

Ed ecco la comparsa degli improvvisati: una schiera di cantinari cicciottelli che pensano che sia sufficiente infilarsi una calzamaglia nera per eguagliare le gesta dell’Uomo-Pipistrello.

Non fatico ad immaginare come, in una Gotham in ginocchio, l’onesto cittadino in difficoltà si accontenti del primo scappato di casa col mantello. Anche solo per non avere la scocciatura di lanciare il Bat-segnale nel cielo. Peccato che questo soffra di vertigini, la calzamaglia gli vada stretta e l’elmo fatto in cantina gli porti via il 75% del suo campo visivo.

Sei alle prese col Joker e hai scelto di affidarti ad una brutta copia dell’unico professionista su piazza in grado di tenere testa alla situazione.

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“I 5 MODI PER CAPIRE CHE IL TUO TRANSFER STA SALTANDO PER ARIA”

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