Oli e Lubrificanti

NEBBIA IN VAL PADANA

Ho sempre trovato qualcosa di estremamente poetico nella nebbia. È silenziosa. È malinconica. È introspettiva. Anche Pascoli disse la sua sull’argomento. Si rivolge alla nebbia come ad una vecchia amica e le chiede di nascondergli le vicende passate e lontane, perché provocano solo pianto e dolore. Quante volte, durante le sere d’inverno, abbiamo visto la nebbia come una barriera difensiva che potevamo ergere tra il caldo del nostro soggiorno e il mondo esterno, lasciandoci vedere solo ciò che è vicino. Noi brianzoli conosciamo bene questa sensazione. Chiunque sa che il nostro paesaggio è famoso per la nebbia che lo avvolge, soprattutto nelle stagioni più fredde e nelle giornate più uggiose, circondando lo scorrere delle ore di un alone misterioso. Un fenomeno atmosferico all’ordine del giorno, è vero, ma per noi brianzoli la “scighera” non è solo nebbia.

E’ un momento, un modo di essere, uno stato d’animo. Ti entra nelle ossa e nell’anima e ti fa venir voglia di polenta e gorgonzola, di lesso con la mostarda, di minestrone. Cose così. Il bello della scighera è che la trovi nei campi, nei vicoli silenziosi dei paesini o nelle strade delle città.

Offusca i contorni delle chiese, delle case e ci restituisce  un senso di protezione. Quasi materno. Potrei andare avanti all’infinito. Tutto questo è molto bello finche la schighera resta fuori, all’aperto. Poi te la trovi nella tua officina e ti passa la poesia in un attimo.

Sappiamo bene che le lavorazioni meccaniche producono calore. L’utensile infatti arriva ad altissime temperature e sui punti di contatto con il metallo in lavorazione viene irrorato il refrigerante. Che sia olio intero o emulsionabile la sostanza non cambia.

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LE MIE “GUERRE STELLARI”

Nel 1977 George Lucas ci regala un capolavoro dal nome Guerre Stellari dando vita ad una storia che incarna magistralmente l’eterna lotta tra il bene e il male in quel ormai celebre “campo di energia mistica da cui tutti traggono il loro potere chiamato LA FORZA”. Anakin Skywalker è il personaggio più geniale di tutta la saga. È un ragazzo chiamato a compiere qualcosa di immenso. In molti articoli è descritto come il predestinato. Colui che è atteso dalle profezie. Il messia dell’intera Galassia. È colui che riporterà equilibrio nella Forza. Così, il desiderio di controllare la situazione a tutti costi, dettato dalla paura di perdere ciò che più ama, lo trasforma in ciò che più di ogni altra cosa teme: Darth Vader, il prevaricatore.

Altruismo ed egoismo, luce e lato oscuro.

Guerre Stellari altro non è che la metafora fantasy delle battaglie personali che vengono combattute da ognuno di noi nella nostra quotidianità. La differenza è che noi non spostiamo oggetti con il pensiero e non ci muoviamo per la Galassia a bordo di incrociatori stellari.

Così, come la flotta dei Ribelli che da anni sfianca l’Impero Galattico nel tentativo di rovesciarlo per tornare alla Repubblica, tra duelli epici e battaglie su navi stellari, con il tempo e l’esperienza ho capito che esistono battaglie che vale la pena combattere e altre no.

Alla fine è come posizionare i pezzi di un puzzle: per un po’, ci ostiniamo ad incastrare un pezzo impossibile nel luogo sbagliato, poi il tempo e un punto di vista più saggio riescono, alla fine, a mostrarci la verità. Le battaglie ci insegnano che, a volte, perdere fa parte del gioco. Perdere insegna. Anakin Skywalker perde, cede al lato oscuro e, seppur intrappolato in una tuta biomeccanica corazzata, è il più “umano” di tutti e sì, alla fine è proprio colui che riporterà equilibrio nella Forza.

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IL VADEMECUM DELLA MANUTENZIONE PREVENTIVA

Mi reputo una grande estimatrice di proverbi:  frasi ripetute in famiglia soprattutto dai nonni, basate sul buonsenso e sull’esperienza delle generazioni che ci hanno preceduto. In questo scenario, “Prevenire è meglio che curare” è un proverbio di una attualità disarmante visto che viviamo in un momento storico in cui ci sentiamo paralizzati dalla paura per qualunque cosa. La prevenzione, alla fine, è l’insieme delle azioni finalizzate a impedire o ridurre un rischio. In altre parole, è la riduzione della probabilità che si verifichino eventi non desiderati. La cosa meravigliosa è che questo concetto ha validità in ogni ambito.

Quante volte abbiamo sentito parlare di “prevenzione” in campo medico? Quante volte abbiamo sentito parlare di “prevenzione” in campo ambientale? Bene, io parlo di “prevenzione” in campo meccanico. Parlo di tutti quegli interventi che sono rivolti all’eliminazione o alla riduzione dei rischi che possono generare dei fermi macchina improvvisi e deleteri per la produzione.

Guardiamoci allo specchio per un istante.

Voglio fare un esempio semplice ma efficace: l’Italia ha un patrimonio edilizio ad elevata vulnerabilità sismica perché se consideriamo la nostra densità abitativa, gli insediamenti produttivi e il patrimonio storico, artistico, monumentale, in rapporto alla frequenza e alla forza dei terremoti che lo interessano, siamo unici al mondo.

Siamo unici al mondo anche per le violazioni urbanistiche e della disciplina antisismica. Siamo famosi, anche se dovrei dire “famigerati”, per i nostri condoni e le sanatorie. Costruiamo dove non dobbiamo, utilizziamo materiali non idonei e poi ci ritroviamo tutti a piangere di fronte alle immagini che passano i telegiornali.

Rincorriamo sempre il problema anziché prevenirlo.

La prevenzione è un concetto talmente semplice che sembra non comprenderlo nessuno.

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IL METODO SICURO PER RISPARMIARE

È sabato. Come tutte le settimane mi armo di coraggio e pazienza, salgo in auto e mi dirigo verso quello che, per definizione, è luogo più caotico del pianeta il sabato mattina: il supermercato. L’iter è abbastanza consolidato, so a memoria ormai dove trovare frutta e verdura, dove si trova il reparto salumeria, dove sfornano il pane. Nel caos generalizzato di un sabato mattina, tra carrelli che si scontrano, bambini in preda a scenate e capricci davanti allo scaffale dei cioccolatini e inservienti irritati dalla folla, sapere cosa devo fare e dove devo andare, mi rende l’impresa assai meno complessa.

So dove trovare le super marche così come le offerte del mese fino ai prodotti super scontati dove di solito vedo stormi interni di risparmiatori seriali che si calpestano l’un l’altro pur di accaparrarsi l’ultimo etto di prosciutto cotto pre-affettato del bancone.

Io li capisco. Capisco anche la politica del supermercato che opera random riduzioni di prezzo concesse come trattamento di favore ai suoi clienti o anche per propaganda, perché no? La tentazione c’è, non c’era neanche troppa gente in quel momento, do un’occhiata al bancone degli sconti, vedo dell’affettato scontato del 50% e non ci penso due volte.

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Oli e Lubrificanti

IL PICCOLO CHIMICO

Tutti noi siamo stati bambini. In quanti ci siamo immaginati con un camicione bianco, i lunghi baffi alla Einstein e occhialoni spessi come fondi di bottiglia circondati da beute, alambicchi e provette di ogni sorta adibendo un angolo della nostra cameretta a laboratorio chimico. Pomeriggi interi dedicati a fantasticare su indagini chimiche e preparazioni di sostanze che neanche il migliore dei Gargamella. Ecco, prendiamo lui per esempio. Ai nostri occhi di fanciulli era un uomo potente accompagnato da un gatto perfido tanto quanto lui. Voleva risucchiare l’essenza dei puffi per diventare il più grande mago del mondo e per farlo, si stabilì nel bosco circondato da calderoni e intrugli di ogni genere.

Quando era vicino a compiere i suoi intenti, si lanciava nella sua tipica risata diabolica e noi eravamo lì mezzi impauriti davanti allo schermo a sperare che questo super cattivo non ponesse fine alla storia dei nostri piccoli eroi.

Poi siamo cresciuti e Gargamella è rimasto un semplice mago sgangherato che voleva catturare dei nanerottoli blu per trasformare il piombo in oro e noi tutti qui oggi ad interrogarci su che nesso potesse esserci tra dei mini-esserini col cappello e le più alte tecniche di alchimia: un vecchietto irascibile e megalomane i cui piani falliscono con regolarità, che si ritrova da solo a parlare col gatto e mangiare vasetti interi di meringhe in pieno meccanismo auto-consolatorio.

Io non mi sono mai affidata a un “Gargamella”. Per scelta mi circondo di chimici altamente qualificati e mi pongo come obbiettivo “guidare” i miei clienti verso una scelta consapevole perché, innanzitutto, gli oli non sono tutti uguali e, in secondo luogo, se ti fermi ad analizzarli è possibile migliorare notevolmente la tua lavorazione meccanica.

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